L'Isola di Poveglia



Poveglia è un’isola situata nella porzione meridionale della laguna veneziana lungo il Canal Orfano, che fa da collegamento tra la bocca di porto di Malamocco e Venezia.

La sua superficie è di 7 ettari e mezzo e consta di 11 fabbricati.

La radice etimologica dell’isola risale all’antichità romana, quando veniva denominata Popolia: si pensa che tale scelta sia dovuta alla folta presenza di pioppi o in alternativa alla vicina via Popolia-Annia, fatta costruire dal console romano Publio Popilio Lenate. Prima di assumere il nome attuale, nelle mappe del XVI secolo l’isola appariva nominata con il nome di Poveggia.

Poveglia divenne un centro abitato già a partire dal VI secolo, quando fu occupata dalla popolazione in fuga dall’entroterra distrutto dalle invasioni dei longobardi.

Nel biennio 809-810, gli abitanti si opposero con successo all’invasione dei franchi, salvaguardando quella che all’epoca era la capitale del ducato di Venezia, Metamauco.

La valorosa difesa messa in atto dagli abitanti valse loro una serie di privilegi e benefici come l’esenzione dal servizio militare, dalle tasse e dal lavoro come rematori nelle galee.

Durante l’alto medioevo Poveglia assistette a uno sviluppo florido. Le famiglie locali più in vista, come quelle dei Musso, Boyso e Barbalongolo erano attive nelle attività di pesca e salinatura.

Inoltre, a cavallo tra il XIII e il XIV secolo, era presenta anche un podestà che esercitava una giurisdizione anche nelle località di Malamocco e Pellestrina.

Poveglia attraversò una fase di decadenza in corrispondenza della guerra di Chioggia (che si verificò tra il 1378 e il 1381) quando la popolazione fu evacuata a Venezia prima dell’occupazione dell’isola da parte dell’ammiraglio genovese Pietro Doria. Nonostante le devastazioni subite, Poveglia non fu mai abbandonata del tutto, dato che poche decine di abitanti continuarono a dimorarvi.

I residenti di Poveglia, noti anche come Povegliotti, erano tra i pochi a Venezia che erano autorizzati a svolgere l’attività di compravendita di pesce; inoltre, il loro rappresentante aveva l’onore di sedere sul Bucintoro accanto al doge in occasione della Fèsta della Sènsa.

Alla fine del Settecento, l’isola venne impiegata anche per funzioni sanitarie e per il controllo di uomini e merci. Furono ospitati in due occasioni (1793 e 1798) gli equipaggi degli ammalati di peste; l’isola fu utilizzata a stazione per la quarantena marittima nel corso del XIX secolo, fino al secondo dopoguerra.

Dal 1968 l’isola è stata ceduta al Demanio, anche se negli ultimi anni non sono mancate dispute legali sulle attività di recupero e di ammodernamento da svolgere nelle sue strutture.

La contesa più recente, sorta nel 2014, ha visto la contrapposizione tra l’associazione di cittadini Poveglia per tutti e l’imprenditore Luigi Brugnaro (all’epoca non ancora sindaco di Venezia).

L’associazione ha avuto l’iniziativa di raccogliere una colletta per aggiudicarsi la gestione dell’isola messa all’asta dal Demanio.

Dopo una lunga battaglia legale, il Tar del Veneto con la sentenza 273  ha riconosciuto nel 2018 le ragioni dell’associazione.

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