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VILLA ANNAMARIA

Denominata anche villa Levi, secondo gli archivi in possesso dei proprietari, viene edificata nel 1924.

Dal punto di vista stilistico, predominano i tratti  propri del tardo ecletismo neogotico, presente in Italia fino agli anni Trenta. Villa Annamaria ha un’altezza di 7 metri e mezzo e presenta una superficie di 172 mq.

L’edificio è costituito da una pianta quadrata e al suo interno ospita tre appartamenti, i quali, fatta eccezione per quello al piano terra, sono accessibili da scalinate esterne: in particolare, la scalinata di accesso che da’ su via Dandolo ha una forma rettilinea spezzata e conduce all’appartamento al primo piano, mentre una scalinata secondaria che da’ su via Spalato ha una forma rettilinea in graniglia di cemento e conduce all’appartamento del terzo piano.

Lo stato di conservazione generale degli interni della villa è buono e si può notare la presenza di alcuni arredi aggiunti negli anni Trenta.

Nel primo e secondo piano si trovano pavimenti in battuto di terrazzo alla veneziana con filettature o parchetti in legno di rovere. Lungo le pareti e i soffitti sono presenti  finiture con stucchi, cornici, stoffe e modanature in legno.

La facciata principale evidenzia uno stile neogotico con archi trilobati con colonnina centrale e capitello al primo e al secondo piano, mentre al piano terra gli archi delle finestre sono marcatamente ribassati. Il cancello d’entrata è stato realizzato in ferro battuto ed è impreziosito da motivi floreali.

La struttura è circondata anche da un giardino.

Una curiosità storica: non ci sono ancora prove definitive, ma si presume che l’ingegnere responsabile del progetto sia stato Nicolò Piamonte, attivo negli anni Venti nella bonifica dei terreni e nella progettazione delle ville del Lido.

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